A testimoniare la grande devozione popolare per la Madonna di Misobolo, dietro l’altare ed in sacrestia troverete un’ampia ed interessante esposizione di ex voto riferiti alle guerre d’indipendenza dell’ottocento, alle guerre mondiali ed al lavoro degli emigranti a cavallo dei due secoli. In particolare, un quadro collocato in sacrestia, datato 1891 e raffigurante la Vergine col Bambino, fu donato dagli “Operai di San Giorgio” emigrati a Huron nel Nord America.
Addossata al muro sinistro della chiesa, poco visibile ed in stato di abbandono troverete la tomba di una delle più famose contralto liriche rossiniane dell’ottocento: Teresa Ottavia Faustina Trombetta, in arte Teresa Belloc Giorgi.
Nata a San Benigno Canavese nel 1784 studiò a Torino, visse a Parigi dove il padre era funzionario della Repubblica Francese. Qui sposò Angelo Belloc, fuoriuscito giacobino forse di origini sangiorgesi. Debuttò al teatro Carignano nel 1801, cantò per un ventennio alla Scala, ma anche a Parma,Trieste, Parigi e Londra. I suoi cavalli di battaglia furono “Il Barbiere”, la “Cenerentola”, “La gazza ladra” e “L’Italiana in Algeri”.
Si stabilì a San Giorgio in una sontuosa villa che aveva acquistato e fatto poi ricostruire, oggi Villa Malfatti, location privilegiata per banchetti, matrimoni e per molte fiction e film.
Ritiratasi dalle scene nel 1828, morì a San Giorgio nel 1855. Non avendo eredi lasciò la sua fortuna al domestico e uomo di fiducia Pietro Ferrero, che in breve tempo la sperperò.